Tra i film horror del 2024, “La profezia del male” si distingue per il tentativo di mescolare l’occulto con l’inesorabilità del destino. Diretto da Spenser Cohen e Anna Halberg, il film rappresenta il loro esordio alla regia e si basa sul romanzo Horrorscope di Nicholas Adams, adattandone la trama per il grande schermo con un taglio moderno e visivamente suggestivo.
Uscito negli Stati Uniti il 3 maggio 2024 e in Italia il 9 maggio, il film ha generato grande curiosità tra gli appassionati di horror soprannaturale, grazie al suo intrigante punto di partenza: cosa succederebbe se un semplice mazzo di tarocchi potesse determinare la nostra sorte in maniera spietata e ineluttabile?
Una trama avvolta nel mistero e nel terrore
La storia si apre con un gruppo di sette amici del college – Haley, Grant, Paxton, Paige, Madeline, Lucas ed Elise – che decidono di trascorrere un weekend in una villa isolata tra le montagne delle Catskill, per festeggiare il compleanno di Elise. L’atmosfera inizialmente spensierata è offuscata da alcune tensioni interne, in particolare il recente allontanamento tra Haley e Grant, la cui relazione è terminata da poco.
Nel seminterrato della villa, i ragazzi trovano un antico mazzo di tarocchi e, per gioco, decidono di farne uso. Haley, appassionata ma esperta di carte, esita inizialmente, poiché sa che usare un mazzo di tarocchi appartenuto ad altri può portare conseguenze imprevedibili. Alla fine, tuttavia, accetta e legge le carte per tutti i presenti.
Ogni personaggio riceve un arcano che rappresenta la sua personalità e, senza che nessuno lo sappia ancora, il proprio destino imminente: Elise pesca “La Papessa”, Lucas “L’Eremita”, Madeline “L’Appeso”, Paige “Il Mago”, Paxton “Il Matto”, Grant “Il Diavolo” e Haley “La Morte”.
Da quel momento, gli eventi iniziano a precipitare. Elise è la prima vittima: la sua morte è inspiegabile, ma richiama simbolicamente la carta che le era stata assegnata. Poco dopo, Lucas segue la stessa sorte, e il gruppo si rende conto con orrore che ogni decesso corrisponde alle caratteristiche della carta estratta.
Nel tentativo di fermare questa maledizione, i superstiti si rivolgono ad Alma Astrom, un’esperta di occultismo, che spiega loro le origini del mazzo. Le carte erano appartenute a una potente astrologa vissuta nel XVIII secolo, una donna che, dopo aver subito una grave perdita, aveva maledetto il mazzo affinché portasse morte e sofferenza a chiunque osasse utilizzarlo. Secondo Alma, l’unico modo per fermare la maledizione sarebbe stato distruggere le carte prima che tutti i ragazzi venissero uccisi.
Tuttavia, ogni tentativo di disfarsi del mazzo si rivela inutile. La maledizione prosegue implacabile, mietendo vittime una dopo l’altra, fino a lasciare Haley come ultima superstite. In un disperato tentativo di cambiare il proprio destino, la ragazza decide di leggere le carte all’astrologa stessa, sperando di invertire il ciclo e interrompere la maledizione. Il finale rimane volutamente ambiguo, lasciando agli spettatori la possibilità di interpretare se la maledizione sia stata davvero spezzata o se, in qualche modo, continuerà a propagarsi.
Una produzione complessa e un’ambientazione suggestiva
Il progetto è stato annunciato nel giugno 2022, quando la Screen Gems e la Alloy Entertainment hanno acquisito i diritti per portare sul grande schermo Horrorscope. Inizialmente intitolato con il nome del romanzo, il film è stato poi rinominato Tarot nel gennaio 2024, prima di assumere il titolo definitivo La profezia del male per il mercato italiano.
Le riprese si sono svolte prevalentemente in ambientazioni naturali, con location suggestive e inquietanti, che accentuano il senso di isolamento e il crescente terrore dei protagonisti. La villa nelle Catskill Mountains, con i suoi corridoi bui e il seminterrato pieno di oggetti antichi, contribuisce a creare un’atmosfera carica di tensione, che richiama i classici horror ambientati in luoghi maledetti.
L’uso degli effetti speciali è misurato ma efficace, con sequenze di morte che sfruttano l’iconografia dei tarocchi per creare un’estetica visivamente ricercata. Ogni uccisione è legata in modo simbolico alla carta estratta dal personaggio, creando un’idea di destino ineluttabile che richiama il senso di fatalismo presente in film come Final Destination.
Accoglienza critica: un’idea intrigante ma poco sviluppata
Alla sua uscita, La profezia del male ha ricevuto un’accoglienza prevalentemente negativa dalla critica. Su Rotten Tomatoes, il film ha registrato un punteggio del 17%, con molte recensioni che hanno evidenziato la mancanza di originalità nella sceneggiatura e nei meccanismi di suspense. Anche su Metacritic, il punteggio medio è stato di 36/100, segno di una risposta tiepida da parte della stampa specializzata.
Le critiche si sono concentrate soprattutto sulla prevedibilità della trama, che ricalca schemi già visti in numerosi horror precedenti. Molti recensori hanno sottolineato come il film sembri combinare elementi di Final Destination e The Ring, senza però introdurre innovazioni significative che lo rendano davvero memorabile.
Nonostante ciò, alcuni aspetti sono stati apprezzati. L’idea di legare le morti al simbolismo dei tarocchi è stata considerata interessante, così come la fotografia e l’atmosfera generale, che riescono a mantenere un certo livello di inquietudine. Anche la performance di Jacob Batalon e Alana Boden, due tra i protagonisti principali, è stata giudicata solida, sebbene i loro personaggi non siano particolarmente approfonditi.
Un horror che sfrutta bene l’estetica ma non il potenziale narrativo
La profezia del male è un film che parte da un’idea affascinante e visivamente potente, ma che fatica a distinguersi nel panorama horror contemporaneo. Il concetto di un mazzo di tarocchi maledetto che predice e determina la morte di chi lo utilizza è sicuramente intrigante, ma lo sviluppo narrativo si affida a cliché già visti e a un ritmo che non sempre riesce a mantenere alta la tensione.
Gli appassionati di horror troveranno nel film un intrattenimento visivamente curato e alcune scene suggestive, ma chi cerca un’esperienza innovativa o una narrazione più profonda potrebbe rimanere deluso.
Nonostante le recensioni contrastanti, La profezia del male ha il merito di riportare in auge il concetto di superstizione e destino nel genere horror, dimostrando ancora una volta quanto la paura dell’ignoto possa essere efficace quando combinata con elementi della tradizione esoterica. Se il film avesse osato di più sul piano narrativo e caratteriale, avrebbe potuto diventare un nuovo cult del genere.